“Non parole ma opere di bene. I rappresentanti del nostro governo ci hanno inondato di dichiarazioni di sconcerto e solidarietà dopo gli attentati compiuti in Egitto contro la comunità cristiana copta, ma l’Italia ancora non ha rinviato il proprio ambasciatore al Cairo e questa intenzionale e prolungata omissione contribuisce oggettivamente all’isolamento di un Paese alle prese con una feroce offensiva terroristica. Nessuno intende sottovalutare l’importanza del caso Regeni ma, anche in questo caso, una collaborazione fra i due Stati potrebbe forse risultare più proficua di una conflittualità diplomatica finora oggettivamente improduttiva”. Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, presidente di IDEA.
E chiarisce: “In una situazione internazionale estremamente difficile, soprattutto per quanto riguarda il Nord Africa e il quadrante mediorientale, con il rischio di una destabilizzazione ad ampio raggio e un’offensiva terroristica in atto particolarmente intensa, l’Italia non può restare priva di una rappresentanza diplomatica in un Paese chiave come l’Egitto, per la sua importanza nello scacchiere mediterraneo, per il necessario supporto ai nostri connazionali presenti nell’area, per atto di vicinanza nei confronti della popolazione e segnatamente della comunità cristiana copta, e per perseguire strade diverse sul caso Regeni stante l’esito evidentemente improduttivo di quelle battute finora. Appare in tal senso ampiamente condivisibile la proposta avanzata sull’Huffington Post da Fabrizio Cicchitto, presidente della Commissione Esteri della Camera, affinché venga immediatamente rinviato l’ambasciatore italiano al Cairo, soprattutto alla luce dei gravi attentati della domenica delle Palme, e contestualmente vengano messe in atto iniziative istituzionali che rendano chiaro come il ripristino delle regolari relazioni diplomatiche tra Italia ed Egitto non implichi alcuna rinuncia a fare piena luce sull’assassinio di Giulio Regeni”.