“La ripresa del centrodestra, attestata da tutti i sondaggi, ha portato alla ribalta un tema rilevante: fino a che punto sia giusto e opportuno allargare i confini dello schieramento. E’ auspicabile un ritorno nello schieramento di centrodestra di quelle componenti che hanno stretto accordi strutturali con la sinistra o ne hanno chiesto l’appoggio in recenti competizioni elettorali? Operazioni simili sarebbero comprese e apprezzate dagli elettori?”. Lo scrive il senatore Gaetano Quagliariello, leader di ‘Idea’, sul suo blog sull’’Huffington Post’. “Questa legislatura – osserva Quagliariello – ha determinato un cambiamento strutturale del quadro politico: ha messo in crisi il bipolarismo consolidando il polo dell’antipolitica. Sicché, per vincere le elezioni, oggi non basta più fare meno errori dell’avversario, proporre un leader mediatico, provare ad allargare la coalizione fino ad includere il ventre molle centrista. Serve qualcosa di più e qualcosa d’altro. Alla fine, insomma, il tramonto delle ideologie sta facendo emergere il pensiero forte. Se si eccede in tatticismo e si immagina la moderazione non come ‘pensiero vertebrato’ bensì come propensione a far accordi da una parte e dall’altra, il rischio è che l’elettorato di riferimento si astenga o, più pragmaticamente, si rivolga verso il polo della protesta e dell’antipolitica. A me pare che se saprà interpretare questo nuovo tempo, il centrodestra alle prossime elezioni legislative non avrà da temere avversari. Per questo, però, è bene che si rivolga ai princìpi, ai programmi, alla selezione della classe dirigente. Deve saper essere certamente inclusivo, ma con moderazione. In questa stagione – conclude – il troppo storpia e, soprattutto, rischia di far perdere voti”.