La notizia è di questi giorni: la Regione Emilia Romagna ha deliberato di bloccare le concessioni, peraltro già autorizzate, per la ricerca di nuovi giacimenti di idrocarburi in provincia di Modena, venendo incontro alle richieste di alcuni sindaci e comitati di cittadini. Motivo? In nome del principio di precauzione contro il rischio che tali ricerche possano causare terremoti. In merito il senatore Quagliariello ha presentato una interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico, Luigi Di Maio. Ecco il testo.
Interrogazione a risposta in Commissione
Al Ministro dello Sviluppo Economico
Premesso che:
la Regione Emilia Romagna ha deliberato di bloccare la ricerca di nuovi giacimenti di idrocarburi, anche relativa a concessioni già rilasciate, con particolare riferimento alle attività di ricerca “Fantozza” e “Bugia” che interessano il territorio tra la provincia di Modena e quella di Reggio Emilia;
secondo l’atto ufficiale approvato dalla Giunta Regionale emiliana tale decisione sarebbe stata assunta in base al principio di precauzione perché le attività in questione “interessano un’area territoriale che ha subito un evento distruttivo come il terremoto del 2012, evento traumatico che, unito all’analisi delle caratteristiche morfologiche particolari del sottosuolo, rende l’area particolarmente vulnerabile”;
Considerato che:
il presidente di Nomisma Energia, Davide Tabarelli, ha dichiarato alla stampa che “La decisione della Regione Emilia Romagna di fermare la ricerca degli idrocarburi nelle zone di Fantozza e Bugia rappresenta la sconfitta della scienza” in quanto “applica il principio di precauzione, avallando a prescindere le paure manifestate dal territorio, nonostante il famoso rapporto Ichese avesse dimostrato l’assenza di legami tra le ricerche e il sisma”;
anche Franco Battaglia, professore di Chimica-Fisica presso l’università di Modena e Reggio Emilia ha dichiarato: “La decisione della Giunta regionale dell’Emilia-Romagna di impedire la ricerca sulla fattibilità di estrarre gas in alcune zone nel cuore della regione non mi meraviglia. La classe politica italiana s’è dimostrata abbastanza incapace di gestire i risultati che emergono dalle analisi tecniche della scienza migliore. Nel complesso è una classe politica impreparata e incompetente, che trova comodo assecondare le legittime, ancorché infondate, preoccupazioni di una minoranza della popolazione, anziché far la fatica di informarla della infondatezza di quelle preoccupazioni”.
Si chiede di sapere:
se sia a conoscenza di quanto sopra esposto;
quale sia la posizione del governo di fronte alla decisione della Regione Emilia Romagna;
se non ritenga di promuovere ulteriori approfondimenti scientifici al fine di chiarire ogni ragionevole dubbio sull’ipotesi di collegamento tra l’attività di ricerca petrolifera ed eventuali eventi sismici, che fino ad oggi sembrano essere stati smentiti.
Gaetano Quagliariello