Il ruolo del medico non può essere ridotto a quello di mero ‘esecutore’ rispetto ad una volontà espressa in precedenza dal malato.
“Oggi comincia l’esame in seduta notturna del ddl sul Biotestamento in commissione Affari sociali della Camera, per terminare la discussione sugli emendamenti: siamo arrivati al ‘cuore’ della legge, ma si sta tentando di azzerare il dibattito con il meccanismo del cosiddetto ‘canguro'”. Lo ha affermato Eugenia Roccella (IDEA), componente della commissione, sottolineando che oggi verrà affrontato l’articolo centrale del ddl, ovvero l’articolo 3 che prevede la possibilita’ di interrompere nutrizione e idratazione artificiale e la vincolativita’ delle volonta’ del paziente per il medico.
“Il Pd – ha detto Roccella a margine di un incontro alla Camera promosso dall’Associazione Provita onlus ed al quale hanno preso parte vari malati risvegliatisi dal coma – ha imposto una riformulazione dell’articolo 3, nominale ma non cambiandolo nella sostanza, secondo il cosiddetto meccanismo ‘canguro‘, che ha l’effetto di far saltare tutti i nostri emendamenti. Ciò vuol dire, in pratica, che la discussione su tale articolo, che è il cuore del disegno di legge, non ci sarà più”.
Ovviamente, ha proseguito, “la discussione si può riprendere in Aula, dove il ddl dovrebbe approdare il 27 febbraio a seguito di una fretta ingiustificata, ma ciò è indicativo dell’atteggiamento autoritario del Pd, che non lascia spazio al dibattito e agli altri”.
“Non accettiamo – ha ribadito Roccella – che il ruolo del medico sia ridotto a quello di mero ‘esecutore’ rispetto ad una volontà espressa in precedenza dal malato. Inoltre, nutrizione e idratazione possono essere considerati ‘atti medici’ ma non sicuramente dei trattamenti sanitari o delle terapie”. Infatti, conclude la parlamentare, “quali malattie si curano con nutrizione e idratazione? Nessuna, ma tutti viviamo grazie ad esse che sono, dunque, sostegni vitali e non terapie”.