“Il disegno di legge in materia di misure di prevenzione in discussione nella Commissione Giustizia del Senato, soprattutto se considerato in combinato disposto con la recente pseudo-riforma del processo penale, rischia di allontanare sempre più l’amministrazione della giustizia dai princìpi costituzionali a cui essa dovrebbe conformarsi. Con il risultato di comprimere la sfera dei diritti dei cittadini senza in alcun modo migliorare, anzi rischiando di peggiorare ulteriormente, l’efficacia del sistema di repressione delle condotte illecite”. Lo dichiarano i senatori di IDEA, Andrea Augello, Luigi Compagna, Carlo Giovanardi e Gaetano Quagliariello.
“Chiediamo scusa – proseguono – se mentre il partito di maggioranza relativa è impegnato a contemplare il proprio ombelico ci permettiamo di sollevare un tema di interesse dei cittadini, ma dietro il paravento delle legislazioni ‘speciali’ ed ’emergenziali’ dal sicuro effetto mediatico si sta consumando il definitivo scivolamento del nostro ordinamento penale verso un piano di giustizia preventiva. Con la legge in esame si vorrebbe infatti estendere ad altre categorie di reati il regime delle misure di prevenzione pensate per la criminalità organizzata, dopo aver già previsto per gli stessi reati l’allungamento della prescrizione e dunque della durata già abnorme dei processi. Insomma, invece di perseguire secondo Costituzione la ragionevole durata del processo, rispettare la presunzione di innocenza e garantire la certezza della pena una volta accertata la responsabilità penale, si fa l’esatto opposto: si dilatano a dismisura i tempi della giustizia, devastando la vita degli innocenti e garantendo ai colpevoli una lunga impunità, e nel frattempo si introducono meccanismi di ‘sanzione anticipata’ da comminarsi a procedimento in corso. Peraltro, come segnalato fra gli altri dal procuratore antimafia Franco Roberti, agganciando le misure di prevenzione a specifiche figure di reato si rischia di sganciarle dal criterio generale della pericolosità dell’indebito arricchimento patrimoniale, compromettendone l’applicabilità per tutte le altre condotte illecite. Insomma, se proprio non ha alcun interesse per l’ordinamento costituzionale, come ha dimostrato respingendo in Commissione i nostri emendamenti – concludono i senatori di ‘Idea’-, la maggioranza potrebbe almeno dare ascolto a chi con questi problemi si confronta quotidianamente”.