“Il vento è cambiato e se ne sta accorgendo anche l’ex premier. A Verona e in Veneto nessun bagno di folla ad accoglierlo, zero elettori e simpatizzanti, ma solamente pochi fedelissimi deputati ad accoglierlo e fischi e contestazioni dai correntisti truffati dalle banche venete. Per Renzi dopo i cannoli amari arrivano anche le polente indigeste”. Il consigliere regionale e responsabile di Idea Veneto Stefano Casali commenta ironicamente il tour di Renzi in terra scaligera e in altre province venete.
“L’ex premier è impegnato da settimane a girare in treno la penisola in cerca di quelle legittimazioni che ormai nessuno, neanche all’interno del suo stesso partito, sembra voglia più accreditargli. Cercando di dimenticare la recente disfatta siciliana ha pensato quindi di rifugiarsi in terre più accoglienti, o almeno così sperava. Peccato per lui che il tour veneto, ed in particolare la tappa a Verona, gli abbiano riservato gran poche soddisfazioni. Oltre alla totale assenza degli elettori veneti, a preoccupare il segretario Dem dovrebbero essere, come riportato dalla stampa regionale, anche diversi casi di fischi e contestazioni. Un Renzi sempre più isolato e lontano dall’elettorato che sembra averlo completamente abbandonato. Gli rimangono pochi e sparuti colonnelli veronesi in cerca forse di promesse di ricandidature in Parlamento in vista delle prossime elezioni – sottolinea Casali – Un vero e proprio flop quello di Renzi a Verona e nella nostra Regione, frutto delle sue fallimentari linee politiche in campo economico (proprio in queste ore l’Italia è vittima a Bruxelles dell’ennesima figuraccia targata PD e Padoan) e sociale”.
Conclude il consigliere regionale: “Per fortuna tra pochi mesi gli italiani avranno modo di esprimere il loro disappunto e la loro voglia di cambiamento. Dopo i referendum nazionali e regionali che hanno sbugiardato l’ex premier, la disfatta siciliana, il centrodestra è finalmente pronto a dare una prospettiva di buon governo all’Italia”.
Per il senatore Gaetano Quagliariello, leader di ‘Idea’, “le contestazioni dei risparmiatori contro Renzi sono emblema della distanza tra la propaganda e la realtà. Sul treno il segretario del Pd e membri del governo hanno incontrato le associazioni, ma nella legge di stabilità non c’è una riga delle promesse fatte per garantire i rimborsi agli obbligazionisti delle banche venete. Abbiamo presentato in Senato emendamenti per rimediare a questa grave mancanza, vedremo cosa faranno Renzi e il governo – conclude – appena scesi dal treno”.