Ecco la nota dei Consiglieri regionali di Centrodestra Veneto Stefano Casali (coordinatore IDEA Veneto), Andrea Bassi e Fabiano Barbisan sul tema immigrazione.
“Cinque miliardi di euro nel Dpb 2018 a favore dei migranti. Nel documento programmatico di bilancio che il Governo ha trasmesso alla Commissione europea, tra le voci che saltano all’occhio ci sono le cifre stanziate per l’accoglienza dei profughi. Ormai è certificato anche economicamente che questo Governo è connivente con lo Stato di illegalità generato dalla non gestione dei clandestini” dichiarano con una nota i consiglieri regionali Stefano Casali, Andrea Bassi e Fabiano Barbisan di ‘Centro Destra Veneto – Autonomia e Libertà’. “Non sono state stanziate risorse per i rimpatri, basterebbe investire una piccola parte della somma citata per attuare tale provvedimento che riporterebbe uno stato di legalità. Si spendono miliardi di euro degli italiani per gestire chi non ha diritto di stare nel nostro territorio”. “Leggendo il Dpb – spiegano i consiglieri del gruppo consiliare Centro Destra Veneto – è scomparsa dal pacchetto la voce di aiuti previsti per la ricostruzione post-terremoto, che era stata precedentemente concordata con i sindaci delle zone colpite. Un taglio grave e inammissibile verso cittadini italiani colpiti dalla calamità naturale lasciati ancora una volta soli”. “Mentre il debito pubblico continua ad aumentare ammontando a giugno 2017 a 2281,4 miliardi di euro, con un incremento del 15% negli ultimi 5 anni, il Governo ha proposto una manovra da 20,4 miliardi lordi, sopprimendo fondi anche dove sarebbero stati necessari. La forte pressione fiscale inoltre – sottolineano Casali, Bassi e Barbisan – sta uccidendo tutti i settori economici ad eccezione del turismo, per il quale dobbiamo rendere merito all’Italia e al suo patrimonio artistico – culturale e non di certo alla politica. Denunciamo ancora una volta – concludono Stefano Casali, Andrea Bassi e Fabiano Barbisan – un Governo sordo alle esigenze e alle richieste degli italiani, i quali saranno chiamati a giudicare il suo operato alle prossime elezioni previste a marzo del prossimo anno”.