Dall’esposto del senatore Augello alle indagini della Procura di Roma: la faida M5S iniziata all’epoca delle primarie per la candidatura a Sindaco di Roma.
“Quando ho deciso di rivolgermi alla Magistratura per fare chiarezza sulle inquietanti voci che circolavano lo scorso anno, relative ad una presunta attività di dossieraggio, basata su false informazioni e finalizzata ad eliminare il consigliere De Vito dalla corsa per le primarie nel Movimento 5 Stelle che si concluse con la vittoria della Raggi, l’assessore Frongia minacciò querele sulla stampa, sostenendo che si trattasse di bugie e pettegolezzi”, lo dichiara il senatore Andrea Augello (gruppo IDEA-Cuoritaliani).
Augello si riferisce alle indagini della Procura di Roma scaturite da un suo esposto dello scorso anno su presunte attività di dossieraggio compiute da ignoti nel tentativo di screditare il consigliere De Vito per indurlo a ritirarsi dalle comunali, cedendo il posto alla Raggi, e alle indiscrezioni di stampa secondo le quali tanto De Vito quanto l’onorevole Lombardi avrebbero confermato ai pm i contenuti dell’esposto e secondo le quali la Lombardi, in particolare, avrebbe indicato in Raffaele Marra il regista dell’operazione ai danni di De Vito.
“I primi interrogatori della Procura – afferma Augello – confermano invece lo squallido regolamento di conti, alla vigilia delle comunali, che lacerò i Cinque stelle, aprendo una faida senza fine, di cui stanno oggi pagando il prezzo Roma e i suoi cittadini. Al di là degli aspetti penali, tutti da accertare e da approfondire, è interessante lo spaccato che emerge dalle prime conferme dei contenuti dell’esposto, da parte di de Vito e della Lombardi: un nido di piccole vipere pronte a sbranarsi vicendevolmente, che nasconde all’opinione pubblica odi, divisioni, dossier, scontri di potere, il tutto con il sospetto, avanzato dalla stessa Lombardi – conclude -, che il regista della diffamazione di De Vito fosse l’immancabile Raffaele Marra”.