“Adesso Renzi non esclude di far infliggere all’Italia una procedura di infrazione per non fare la manovra prima delle elezioni,” lo scrive su Facebook il senatore Andrea Augello. “Vuole prima prendere i voti e poi presentarci il conto delle sue bugie”.
“Renzi come Tsipras e il Pd come Syriza? Dopo il pasticcio della finanziaria, scoperta per oltre 3 miliardi di euro, i nostri eroi renziani hanno un bel problema”, spiega Augello. “Come portare il Paese a votare subito, dovendo prima tagliare di 3 miliardi la finanziaria già approvata? Con che faccia andare a fare la campagna elettorale, dopo aver tagliato tutte le mance erogate a destra e a manca per conquistare consensi per il referendum? La risposta è in prima pagina sulla Repubblica di oggi (27 gennaio, ndr): il piano B esiste già e si traduce in una rottura del tavolo con l’Europa, andando al voto senza correggere la manovra, anche a costo di beccarsi l’inevitabile procedura di infrazione”.
“I furbetti sperano che il ricorso alla Corte di Giustizia da parte della Commissione europea, previsto per accertare le infrazioni e stabilire le sanzioni, si concluderà dopo la consultazione elettorale e quindi la grana dei tre miliardi verrebbe spostata sull’agenda del prossimo governo, consentendo per il momento a Gentiloni di improvvisarsi guerriero da operetta nella lotta contro l’odiata Unione europea”, prosegue Augello.
“Il tutto fingendo di non sapere che un’Italia con una finanziaria illegittima e con un buco da tre miliardi, accenderebbe la speculazione e costringerebbe la BCE a nuovi interventi per impedire un’impennata dello spread, già oggi salito a 174 punti. Forse le opposizioni di centrodestra, invece di limitarsi a strepitare sull’immediatezza dello scioglimento delle camere, farebbero bene a riflettere su questo piano B: va bene votare prima possibile, ma Padoan deve venire subito in Parlamento e mettere rimedio ai danni che hanno combinato”.