Vincenzo Piso, membro della Commissione Parlamentare di inchiesta sulla sicurezza ed il degrado delle periferie, chiede risposte “sistemiche” per le periferie delle città.
“A fronte dell’audizione presso la Commissione Parlamentare di inchiesta sulla sicurezza ed il degrado delle periferie della struttura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, creata per valutare i progetti presentati dagli enti locali in relazione alla Legge di stabilità 2016 che ha istituito il “Programma straordinario di intervento per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie delle città metropolitane e dei comuni capoluoghi di provincia” osserviamo che questa iniziativa, al di là del titolo e delle sue lodevoli intenzioni, ha trovato una declinazione concreta che si sta tramutando in una serie di finanziamenti a pioggia su progetti, in buona parte, di scarso impatto. Alla fine di questa “Operazione Periferie” – si legge in una nota del deputato di IDEA Vincenzo Piso – ci ritroveremo con centinaia di milioni di euro impiegati per “riqualificare” una serie di giardinetti. Anche in questo dobbiamo constatare, oltretutto in una situazione di crisi conclamata, l’incapacità del Governo Renzi di uscire fuori da logiche vecchie ed improduttive. Un’altra occasione persa per cercare di dare risposte “sistemiche”a quadranti territoriali, le periferie delle nostre città, in grande sofferenza”.
Nella nota Piso spiega nel dettaglio: “Invece dell’individuazione delle priorità su base strategica, concentrando risorse su progetti effettivamente qualificanti, si è preferito la solita logica degli interventi a pioggia. Con un budget massimo di 18 milioni per i Capoluogo e di 40 per le Città metropolitane si sono programmate risorse per circa 3 miliardi ed 880 milioni di cui circa 500 stanziati per una prima tranche che riguarderà 24 quadranti territoriali. Fra questi Roma, arrivata in ventiduesima posizione, con progetti, in massima parte concernenti, tanto per cambiare, aree verdi. Progetti che avrebbero dovuto avere un momento di condivisione e co-determinazione con Municipi e territori di cui, peraltro, non vi è traccia. Forse ne sapranno qualcosa alla Casaleggio ed Associati . Se poi cerchiamo nella graduatoria dei progetti la Città Metropolitana di Roma, altro ente locale presieduto dalla Raggi, scopriremo che è risultato arrivare 104 su 120 territori, lasciando probabilmente sul campo quello che era il finanziamento più corposo previsto, appunto, per questa tipologia di enti. Non per nulla la Città Metropolitana di Firenze è arrivata settima (progetti per 40 milioni subito bancabili) mentre la città di Firenze ventottesima (18 milioni che arriveranno nella prossima tranche di finanziamento disponibile). Insomma, se mai verrà finanziato qualcosa per la Città Metropolitana di Roma, forse, la vedranno i nostri figli”.