

“Oltre a porsi in assoluta controtendenza rispetto ai problemi di un Paese alle prese con un afflusso migratorio di dimensioni epocali, il disegno di legge sullo ius soli, che evidentemente la maggioranza considera una priorità, denota una inconsapevolezza del fenomeno tanto concettuale quanto materiale”. Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, leader di IDEA e capogruppo FL in Senato. “Fra gli errori di fondo dai quali il testo è viziato – prosegue -, vi è la possibilità di riconoscere la cittadinanza ai minorenni. Si tratta di una previsione sbagliata sotto il profilo teorico e foriera di problemi dal punto di vista pratico. L’errore teorico è non considerare che la cittadinanza attiene ai diritti personalissimi dell’individuo, esercitabili con la maggiore età: pensare di riconoscerla a un minorenne, che in ogni caso nel nostro Paese gode di ogni tutela e comunque fino a diciotto anni non potrebbe esercitare il diritto di voto, significa immaginare che possano essere i genitori a decidere per i figli, e questo è un non senso di cui dovrebbero ben rendersi conto gli alfieri dei diritti individuali ad ogni costo. Dal punto di vista pratico, concedere la cittadinanza a un minore significa riconoscere ai suoi genitori il diritto di stare in Italia, e questo implica il rischio che fare figli nel nostro Paese e accompagnarli fino alla cittadinanza diventi appositamente un mezzo per facilitare la permanenza in Italia dei genitori. Se davvero si volesse sottrarre a un criterio meramente passivo e burocratico la concessione della cittadinanza – conclude Quagliariello -, bisognerebbe affrontare il tema con serietà, prevedendo ad esempio la necessità di conseguire un punteggio attraverso il possesso di requisiti sintomatici di una reale integrazione linguistica, sociale, economica nel nostro Paese”.