

Le dimissioni di Enrico Costa “sono, o meglio possono essere, un passaggio significativo nel processo di riaggregazione del centrodestra”, ma al cantiere centrista che si è messo in moto “siamo interessati come spettatori, non come partecipanti: Costa infatti, mentre dal 2015 noi eravamo all’opposizione insieme con Forza Italia, Lega e Fratelli d’Italia, era uno dei centristi ibernati nel governo di centrosinistra. Anche se fra i centristi di governo sicuramente ha avuto il merito di essersi svegliato per primo”. Lo dice il senatore Gaetano Quagliariello, leader di ‘Idea’, in un’intervista a ‘La Verità’.
“Massimo rispetto per chi esce dall’ibernazione – afferma -, ma quella è un’altra gamba: noi siamo quelli del No al referendum, dell’opposizione al Senato, della mozione contro il governo sul caso Consip. Quando loro lo difendevano”. Spiega Quagliariello: “Noi siamo sempre dalla stessa parte, quella della destra liberale, cristiana, conservatrice: una delle protagoniste senza cui la partita non si gioca”. Quanto al centrodestra, “era dato per morto – dice il leader di ‘Idea’- e invece le condizioni sono propizie come non mai: il Pd in crisi, i grillini bloccati sul campo della prova di governo, e l’agenda del dibattito inchiodata sui nostri temi più forti. La palla è a un metro dalla rete, il centrodestra deve solo capire che va schiacciata adesso. Che vuol dire – conclude – tornare a pensarsi come coalizione e vincere”.