“Noi nei confronti del presidente Anac Raffaele Cantone, a differenza di chi ha fin qui avuto un atteggiamento acritico e quasi feticista fino ad attribuirgli missioni salvifiche che nulla avevano a che fare con il suo ufficio, ci siamo sempre sforzati di mantenere un approccio laico: dargli ragione quando era giusto, criticarlo quando non eravamo d’accordo. Ci sembra però oggi incredibile che di fronte alle sue dichiarazioni al ‘Mattino’ sul codice antimafia, che seguono quelle nella stessa direzione del procuratore antimafia Roberti e di altri prestigiosi operatori del diritto, la maggioranza non si faccia nemmeno sfiorare dal dubbio”. Lo dichiara Gaetano Quagliariello, leader di ‘Idea’ e capogruppo di ‘Federazione della Libertà in Senato.
“Le norme in discussione sul codice antimafia – afferma Quagliariello – rischiano allo stesso tempo di produrre uno sbrego costituzionale sul versante del garantismo e di indebolire anziché rafforzare gli strumenti investigativi e repressivi nei confronti della criminalità organizzata. E’ bene, a questo punto, che vi sia il necessario approfondimento e un supplemento di riflessione da parte del Parlamento. Rafforzati da pareri istituzionalmente e culturalmente così rilevanti – conclude -, alla ripresa dei lavori parlamentari della prossima settimana chiederemo il ritorno in commissione del provvedimento”.