

Dopo la lunga serie di assalti ‘iconoclasti’ da Los Angeles a New York alla memoria di Colombo, domani nell’aula del Senato saranno discusse tre mozioni a firma di di Forza Italia, Idea e Partito democratico. Si chiede al governo di darsi da fare per tutelare l’immagine, la memoria, e anche le statue di Colombo negli Stati Uniti, con tutte le iniziative diplomatiche del caso.
Vele ammainate per la Nina, la Pinta e la Santa Maria. Non è più un mondo per vecchie glorie del mare come per vecchi eroi considerati un tempo indiscutibili. No, per la memoria di Cristoforo Colombo e della sua spedizione a “buscar el levante por el poniente” i tempi si son fatti difficili, soprattuto negli Stati Uniti scossi dalle tensioni razziali dell’era Trump. Il presidente Usa venerdì sera ha riaffermato gli stretti legami con l’Italia, paese natale di Colombo, proclamando il 9 ottobre 2017 ‘Columbus Day’. A Palazzo Madama intanto arriva la ‘cavalleria’ a supporto del grande navigatore genovese. All’antivigilia della data del 12 ottobre, che nel 1492 con la scoperta dell’America da parte di Colombo chiuse convenzionalmente il Medioevo per aprire l’età moderna, nell’aula del Senato arrivano in discussione ben tre mozioni. I documenti all’attenzione dell’aula martedì prossimo portano la firma di senatori di Forza Italia, Idea e Partito democratico, e sono volti a impegnare il governo a darsi da fare per tutelare l’immagine, la memoria, e anche le statue di Colombo negli Stati Uniti, con tutte le iniziative diplomatiche del caso. Negli Usa i sondaggi indicano che la maggioranza del 57% della popolazione resta favorevole alla celebrazione del Columbus day, appunto il 12 ottobre, contro il 29% che la pensa in modo opposto, ma intanto -ultimo caso- Los Angeles ha riconvertito quella giornata nella celebrazione dei nativi americani. In precedenza, nella battaglia iconoclasta contro le statue dei generali sudisti protagonisti della guerra civile americana, spostate, demolite o abbattute, anche i monumenti a Colombo hanno passato dei brutti quarti d’ora.
Nella mozione del Pd, forte della ‘expertise’ dell’eletto all’estero Renato Turano si fa una carrellata degli episodi più eclatanti, che chiaramente gettano nello sconforto i milioni di americani di origine italiana: a Baltimora, in Maryland, una statua eretta nel 1792 è stata distrutta a martellate. A Detroit, in Michigan, il monumento all’esploratore del 1910 è stato avvolto in un drappo nero. A Houston, in Texas, una statua donata alla città dalla comunità italo-americana nel 1992, nel cinquecentenario della scoperta delle Americhe, è stata imbrattata di vernice rosso sangue. E ancora, altre statue sono ‘sotto accusa’ anche a Lancaster (Pennsylvania), a Columbus (Ohio) e a San José (California); ad Ober lin, in Ohio, il Consiglio comunale ha approvato una risoluzione che abolisce il Columbus day, una festa nazionale degli Stati Uniti che, dal 1937, cade ogni secondo lunedì d’ottobre (quest’anno il 9). La stessa decisione, già adottata in Alaska, in Vermont, a Seattle, Albuquerque, San Francisco e Denver, è stata presa a Los Angeles sostituendola con la “indigenous and native people day”, ossia la “festa delle popolazioni indigene, aborigene e native”, “vittime del genocidio”. ‘Last but not least’, nella città di New York, la presidente del Consiglio comunale ha proposto di eliminare la statua di Cristoforo Colombo eretta nel 1892 a Columbus circle, davanti all’ingresso principale di Central park. Il sindaco, Bill De Blasio, ha nominato una commissione, affidandole il compito di individuare, in 90 giorni, quali debbano essere gli ” standard universali” per la commemorazione di figure storiche e quali statue e monumenti della città debbano essere eliminati in quanto possano istigare all’odio, alla divisione, al razzismo e all’antisemitismo.
La mozione dem, ricordando che la Farnesina è intervenuta definendo Colombo in tutto il mondo “un simbolo fondamentale della storia e dei successi italiani” e la scoperta dell’America “in ogni caso patrimonio dell’umanità nonostante ogni dibattito volto a voler rileggere oggi eventi di tale grandezza”, impegna il governo a favorire tramite la rappresentanza diplomatica “la corretta lettura” di figure di tale portata e a recuperare anche tramite l’attività culturale e d’intesa con le università “l’integrità della memoria” di Colombo. Nella mozione dei senatori di Idea (Giovanardi, Quagliariello e altri) si ricorda fra l’altro che la comunità italo-americana rappresenta il 10% della popolazione statunitense. E si impegna il governo “a predisporre tutte le iniziative necessarie per trasmettere all’amico popolo americano l’invito a rispettare l’immagine di Cristoforo Colombo, nonché al rinnovo di comuni iniziative volte al contrasto di queste forme inaccettabili di ottuso furore ideologico”. La mozione di Forza Italia, che reca tra i firmatari anche il capogruppo Paolo Romani, denuncia che l’idea di abolire il Columbus day e le iniziative contro le statue di Colombo “feriscono in particolare i sentimenti degli statunitensi di origine italiana”, visto che il navigatore è assurto a simbolo del “successo italiano in America”. L’impegno al governo è di attivarsi “affinché il Columbus day venga salvaguardato dalle autorità statunitensi e municipali di New York”. E l’impegno deve estendersi a “tutti i monumenti dedicati a personaggi illustri italiani esistenti nel territorio degli Stati Uniti d’America” affinché “vengano rispettati nella loro integrità, tanto nelle effigi quanto nelle scritte commemorative che ne celebrano le imprese e le opere”. Impossibile escludere, in quest’ultimo caso, un riferimento alla colonna che celebra Italo Balbo a Chicago e la sua trasvolata atlantica del 1933, finita anch’essa nell’onda delle proteste.