“In alternativa alle risposte alle domande poste al Presidente Tito Boeri, c’è sempre il vecchio, ma sempre valido istituto delle dimissioni.” Lo scrive in un articolo pubblicato da l’Occidentale l’onorevole Carlo Giovanardi (IDEA – popolo e libertà) dopo aver ricordato lo scontro tra l’ex ministro, Mario Landolfi, e il giornalista di ‘Non è l’arena’, Danilo Lupo, sull’ultimo “privilegio” denunciato dal Boeri, relativo ai contributi figurativi dei parlamentari che, nella parte datoriale, sono a carico dell’INPS.
Giovanardi nell’articolo, dopo aver ricordato che i parlamentari sono l’unica categoria in aspettativa che da vent’anni è obbligata a versare i contributi figurativi per mantenere il posto di lavoro, con stipendio zero e senza progressione di carriera, ricostruisce in maniera dettagliata la normativa che si applica ai professori universitari, come Tito Boeri, in aspettativa obbligatoria in quanto nominati presidenti di un ente nazionale. Giovanardi conclude dopo aver ricordato che Boeri percepisce più di centomila euro come presidente dell’INPS: “A noi non interessa sapere se il professor Boeri oltre che professore in aspettativa e presidente dell’INPS faccia pure il giornalista o sia membro del consiglio di amministrazione o presidente di altre società: vorremmo però capire i motivi per i quali abbia omesso di spiegare agli italiani che non versa i contributi figurativi datoriali, che godrà in futuro di una doppia pensione, e diversamente da tutti gli altri lavoratori il suo periodo di aspettativa viene valutato come ‘utile ai fini della progressione di carriera’ “.