“Il comizio di Ivrea del dott. Nino Di Matteo, Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia, davanti ad una platea dei 5 Stelle, con Luigi De Maio e Alfonso Bonafede, Presidente del Consiglio e Ministro designato alla Giustizia in un ipotetico Governo pentastellato in piedi ad applaudirlo freneticamente, è l’ultimo episodio di una drammatica crisi del sacrosanto principio costituzionale della divisione dei poteri.” Lo dichiara il parlamentare di IDEA, Carlo Giovanardi.
“Il dott. Di Matteo, infatti, non soltanto è Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia, – chiosa – ma anche Pubblico Ministero nel processo che promosse assieme ad Antonino Ingroia e che sta per concludersi in questi giorni, con imputati l’ex Ministro degli Interni Nicola Mancino e due eroici protagonisti della lotta alla mafia come il Generale ed il Colonnello dei Carabinieri Mario Mori e oGiuseppe De Donno.
E’ legittimo che un Magistrato possa pensare che ci vogliano “meno garanzie e più carcere per tutti” ma è intollerabile che queste idee vengano esposte ad un’assemblea di partito in contemporanea con lo svolgersi di processi in cui quel Magistrato è direttamente impegnato a sostenere l’accusa.”
“Di peggio, in questa situazione – conclude – c’è soltanto, come ha giustamente sottolineato l’on. Sergio Mulè, il desolante e assordante silenzio del Ministro della Giustizia, del Consiglio Superiore della Magistratura e dell’Associazione Nazionale Magistrati.”