Pubblichiamo il testo dell’intervista di Paolo Mainiero a Gaetano Quagliariello pubblicata oggi sul quotidiano “Il Mattino”.
“Berlusconi rifaccia il centrodestra, un errore inseguire le larghe intese”
da Il Mattino (29 maggio 2017)
Senatore Gaetano Quagliariello, leader di Idea e capogruppo di Federazione della Libertà: si va verso il sistema tedesco?
“Prende quota un sistema simil-tedesco che tedesco non è. In Germania vige un sistema con un 50 per cento uninominale e un 50 con liste. Il sistema è integralmente proporzionale ma se un partito vince più collegi uninominali rispetto alla sua percentuale di voti conserva quei seggi perché il numero di parlamentari non è fisso. In Italia non è possibile perché il numero dei parlamentari è fissato in Costituzione. Il sistema va adeguato, bisogna capire come”.
Intanto, il proporzionale ha scalzato il maggioritario?
“Tra maggioritario e proporzionale preferisco sicuramente il primo. Detto questo, i modelli elettorali sono sistemi empirici e approssimativi che servono a trasformare i voti in seggi. Nel ragionamento occorre anche considerare le condizioni storico-politiche e il sistema istituzionale. Oggi ci troviamo in presenza di tre schieramenti che si equivalgono e checché ne dica Renzi nessun sistema può garantire la governabilità. Il maggioritario esplica i suoi effetti con due poli, non con tre equivalenti”.
Il proporzionale evoca la ingovernabilità. La sensazione è che si voglia una legge elettorale per il pareggio.
“Bisogna lavorare a un sistema che favorisca il più possibile la governabilità per evitare che il giorno dopo le elezioni ci si ritrovi al punto di partenza. Spero in un sistema che garantisca le caratteristiche di ogni forza politica ma al tempo stesso agevoli una forma di intesa all’interno del centrodestra in cui cresca la componente cristiano-liberale-conservatrice. Mi sembra l’ipotesi di governo più matura che abbiamo perché il M5S non è in grado di governare mentre la sinistra è al cupio dissolvi. Il centrodestra, senza alcuno sforzo, è oggi accreditato nei sondaggi al 32 per cento. Perché non bisogna provare ad arrivare al 40 per cento?”.
Perché Berlusconi sembra più interessato a un accordo con il Pd per fare una grande coalizione che a ricostruire il centrodestra…
“Sono stato ministro in un governo di grande coalizione e se dicessi che sono contrario a priori contraddirei la mia storia. Intanto, va detto che anche le grandi coalizioni devono arrivare al 50 per cento. In secondo luogo, le grandi coalizioni possono essere prese in considerazione in momenti di emergenza. E comunque, se ne parla dopo e non prima delle elezioni. Non ritengo, per esempio, che in Spagna e in Germania siano in atto inciuci: in quei due Paesi gli attuali governi sono nati in situazioni di necessità. Così come fu un governo di necessità quello nato in Italia nel 2013 che, ricordo, doveva durare ventiquattro mesi, il tempo per fare le riforme. E invece sappiamo com’è andata”.
Quindi Berlusconi dovrebbe pensare a vincere le elezioni piuttosto che puntare a un pareggio.
“Immaginare prima ancora che si voti un programma di grande coalizione, e sono convinto che Forza Italia non lo farà, è un suicidio. In Germania la Merkel punta a vincere, non a governare con Schulz”.
E’ anche vero però che Berlusconi sta facendo di tutto per smarcarsi dalla Lega.
“I problemi effettivamente esistono, ed è tutto da costruire un programma che convinca gli italiani che il centrodestra vuol vincere per governare e non per litigare. Sono convinto che il problema sia superabile e che nel futuro centrodestra la componente cristiano-liberale-conservatrice sarà più forte della componente leghista”.
Questa componente sarà parte di Forza Italia o sarà un’area distinta?
“Sia Forza Italia che FdI possono aggregare tante altre forze centriste tra cui certamente Idea. Aggregare è sicuramente positivo. Capisco il travaglio dei centristi di Ap per lo sbarramento molto alto ma verrebbe da dire che era già tutto previsto. Renzi prima li ha strizzati come un limone e ora non gli concede nemmeno il 3 per cento”.
La soglia al 5 per cento è giusta?
“Si vedrà in Parlamento. La soglia giusta è tra il 4 e il 5 per cento”.
In un futuro centrodestra non c’è spazio per Alfano?
“Penso che il discrimine siano sempre i programmi. Ma è anche vero che ci sono state tante occasioni, per i centristi, per prendere le distanze da Renzi e la più importante è stata il referendum. Ma il distacco non c’è stato e i centristi sono ancora al governo. Per coerenza dovrebbero cercare un’alleanza con Renzi e non con il centrodestra”.
Quando si vota?
“Il primo obiettivo è fare la legge elettorale. Una volta fatta, viene meno un ostacolo e ci si può impegnare come parte politica a non mettere ostacoli a che la legislatura volga al termine. Tuttavia la durata della legislatura non può essere oggetto di accordo, ma deve dipendere dalla interlocuzione tra governo, Parlamento e Quirinale. I partiti possono favorire o ostacolare questo percorso ma non possono diventarne i proprietari”.