“La Presidente Serracchiani annuncia che ‘si garantirà l’identità di genere dei dipendenti’ all’interno della Regione dando la possibilità di una cosiddetta ‘identità alias’: insomma finché il dipendente resta all’interno degli uffici dell’amministrazione regionale, anche se all’anagrafe è registrato come Giuseppe, potrà essere chiamato Rossella e viceversa. Non si tratta di una rivoluzione perché l’identità alias è già stata adottata in diversi atenei nel libretto universitario, il risultato però sarà solo di aumentare la confusione senza alcun beneficio reale. Appena fuori dall’ufficio dove lavora, anche se andrà a prendere il caffè nel bar di fronte, Giuseppe resterà Giuseppe”. Lo dichiara la parlamentare di IDEA, Eugenia Roccella.
“Invitiamo la Serracchiani, la quale denuncia un ‘vuoto legislativo’ che non esiste, a non lanciarsi in inutili sperimentazioni a solo scopo pubblicitario e a rispettare semplicemente la sentenza della Corte Costituzionale che ha regolato la riassegnazione anagrafica del sesso.” – conclude Roccella- “Se vuole davvero garantire i diritti ai cittadini, si occupi delle tante gravi problematiche sociali e del lavoro nella sua regione.”