Cosa c’entra la Banca Popolare di Bari con gli scandali delle banche toscane?“Non intendo immischiarmi nei dibattiti interni ai partiti altrui, ma è sconcertante fino a che punto il segretario del PD arrivi a mistificare la realtà pur di consumare le sue vendette e le sue rese dei conti”. Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, presidente di IDEA Popolo e Libertà.
“Nel corso del suo intervento alla direzione di oggi – prosegue -, Renzi ha affermato di attendere con impazienza l’avvio della commissione di inchiesta sulle banche per ‘vedere cosa uscirà’, ad esempio, sulla Banca Popolare di Bari. Tanto per cominciare, essendo il segretario del primo partito di maggioranza, Renzi avrebbe potuto con facilità soddisfare la sua impazienza accelerando la costituzione della commissione d’inchiesta, e invece dopo tante chiacchiere stiamo ancora aspettando. In secondo luogo, non si capisce cosa c’entri la Popolare di Bari con le vicende scabrose che hanno mandato a gambe per aria ‘banchette toscane’ come Etruria e Montepaschi. Probabilmente agli occhi dell’ex premier l’istituto di credito del capoluogo pugliese sconta il duplice peccato di trovarsi nel territorio di uno dei suoi più agguerriti e temibili avversari interni e di essere una banca popolare, categoria che il governo Renzi ha tentato di distruggere in tutti i modi e che il governo Gentiloni non ha fatto nulla per salvare. Avendo finora fallito nel suo disegno distruttivo contro le banche popolari perché il Consiglio di Stato lo ha fermato, evidentemente Renzi si prepara a ritentare l’assalto alla prima nuova occasione utile. Eppure, se non il bene comune del quale evidentemente si disinteressa, a sconsigliarlo di occuparsi ancora di banche dovrebbe essere un minimo senso del pudore”.