

“L’esperienza del Popolo della Libertà resta il mio faro”. Lo dice il senatore Gaetano Quagliariello, leader di ‘Idea’, in un’intervista a ‘La Verità’.
“L’obiettivo – afferma – è che almeno uno dei partiti strutturati tenda a diventare il nuovo PdL: cioè una grande federazione di diverse culture. Le culture politiche novecentesche, da sole, non sono in grado di rispondere ai problemi emergenti. Il combinato disposto della crisi e della globalizzazione richiede ogni giorno risposte diverse: più complesse, più articolate. Non a caso, le famiglie politiche europee stanno anche peggio di quelle nazionali. Sono ormai dei club eleganti e ristretti come i Lions e il Rotary”.
Quagliariello rivendica il percorso di ‘Idea’: “Siamo quelli – dice – che hanno dialogato meglio con il civismo e lo hanno messo in rete. Abbiamo una matrice liberale e conservatrice. Non è un caso che da noi i liberali convivono con persone provenienti dalla destra e dalla cultura cristiana”.
“La sinistra – afferma il leader di ‘Idea’ – è in ritardo ed è divisa. Il nuovo centrodestra deve essere più popolare, più flessibile e più moderno, dare una risposta non ideologica”, e in questa chiave il nuovo PdL dovrebbe iniziare “da dove si esauriscono le culture dei vecchi partiti. La ‘quarta gamba’ può essere prodromica a questo progetto se aggiunge una cultura in più, e se non diventa una lista contenitore. E può diventare una tappa di un progetto che porti a un solo partito-coalizione che metta insieme le culture liberali, cristiane e di destra. Non voglio – dice Quagliariello – un partitino animato dal riflesso del primo della classe, quello che inizia dicendo: ‘Il capoclasse sono io’. Per esperienza ho imparato che i secchioni preparatissimi sulla lezione del giorno sono quelli che poi non capiscono nulla del corso”.
Quanto alla Lega, “è una comunità già definita. Con la Lega – conclude – si deve stringere un’alleanza programmatica e strutturale”.