Un confronto con le categorie produttive, il mondo accademico e dell’informazione e i movimenti meridionalisti, e una proposta politica per fare dell’autonomia una sfida nazionale. E’ questo il tema dell’iniziativa promossa da ‘Idea’, in programma a Napoli sabato 25 a partire dalle ore 10:00 presso il Palazzo Caracciolo, intitolata significativamente ‘Un referendum per l’autonomia e il rilancio del Sud’.
L’evento, che si svolgerà nel corso della mattinata, sarà articolato in tre sessioni. Nella prima sessione si confronteranno il direttore del ‘Mattino’ Alessandro Barbano, il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia, Angelo Bruscino di Confapi, Vincenzo Caputo del Centro Studi del Pensiero Liberale, il vicepresidente di Confagricoltura Nicola Cilento, il vicepresidente di Confartigianato Enrico Inferrera, il prof. Antonio Palma dell’università ‘Federico II’ e Stefano Prezioso dello Svimez. A seguire, sarà la volta dei movimenti meridionalisti faccia a faccia con il tema dell’autonomia: moderati da Gino Giammarino (de ‘Il Brigante’), interverranno i rappresentanti delle associazioni ‘Io Sud’, ‘Insorgenza civile’, ‘Primavera Irpinia’, ‘Federazione Movimenti di base per il Meridionalismo’, ‘Sud e Civiltà’ e ‘L’Aquila Rinasce’. In conclusione, la proposta politica: a tirare le fila, moderati da Alessandro Sansoni, saranno Stefano Caldoro, consigliere regionale già presidente della Regione Campania, Stefano Casali e Daniela Nugnes, coordinatori di ‘Idea’ rispettivamente in Veneto e in Campania, Severino Nappi, responsabile nazionale di Forza Italia per le politiche per il Sud, e il leader di ‘Idea’ Gaetano Quagliariello. “Per chi come noi crede nello Stato unitario ma non è statalista – afferma Quagliariello presentando l’iniziativa -, l’autonomia è l’antidoto alla disgregazione e la via maestra è immaginare un regionalismo differenziato, con uno Stato sussidiario che moduli il suo intervento in base alle diverse e peculiari esigenze dei territori. La sfida sarà tradurre questa suggestione in una formula costituzionale concreta ed effettiva, e convincere anche il Mezzogiorno – conclude – delle grandi potenzialità di una impostazione di questo tipo”.
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