Il caso Unar non è chiuso, se mai è l’ufficio del governo che va chiuso o se ne devono limitare le attività. Sit-in di protesta dei parlamentari di IDEA a Roma. (Guarda la fotogallery)
La delegazione di IDEA guidata dai parlamentari Gaetano Quagliariello, Eugenia Roccella e Carlo Giovanardi ha dato vita al sit-in in Largo Chigi perché “la vicenda UNAR non può essere archiviata con le dimissioni del direttore”.
“Chiediamo al governo – spiegano gli esponenti di IDEA – di trasferire i registri delle associazioni al ministero del Welfare, che ha gli strumenti e le competenze per vigilare, anche sull’assegnazione dei bandi”, dal momento che “dietro associazioni culturali e di promozione sociale spesso si celano attività commerciali o, come abbiamo visto, addirittura di altra natura”.
Di qui l’attacco: “L’operato dell’Unar, anche con il precedente direttore – ricordano i parlamentari -, è stato oggetto di innumerevoli interpellanze e interrogazioni per iniziative a dir poco discutibili, come la diffusione dei libretti sul gender nelle scuole. Dopo gli ultimi fatti emersi – concludono -, è il momento di chiudere l’ufficio o di limitarne l’attività a quella per cui è nato, per evitare che possano replicarsi situazioni simili a quella rivelata dal servizio delle ‘Iene’”.
Le foto del sit-in con la delegazione di IDEA.