Stop alle truffe ai danni di cittadini e amministrazioni locali. Da oggi è possibile grazie un emendamento sostenuto dal Sen. Gaetano Quagliariello e approvato nel decreto Milleproroghe. Il settore della riscossione dei tributi locali ha subito notevoli cambiamenti negli ultimi mesi. Il più noto alla cronaca recente è la liquidazione di Equitalia che dovrebbe ufficialmente terminare il suo servizio il 1 Luglio 2017.
In realtà il settore della riscossione è molto più composito di quanto appaia ad un esame superficiale. Equitalia copre solo una parte degli 8000 comuni, una minima parte delle Amministrazioni provvede direttamente a tale attività, mentre la maggior parte degli enti locali esternalizza il servizio a favore di società private o miste (pubblico/private).
In questo ultimo caso – che riguarda masse ingenti di entrate e un gran numero di cittadini coinvolti– l’esperienza del recente passato ha provocato diversi problemi. Innanzitutto, si è creato un fenomeno patologico in conseguenza della possibilità per queste società di differire il versamento nelle casse dell’amministrazione locale ad un momento ampiamente successivo a quello in cui il cittadino paga. Durante questo periodo (che le statistiche dicono può occupare anche tempi tutt’altro che indifferenti) queste società possono utilizzare questa liquidità per altre attività e la cronaca degli ultimi anni ha dimostrato che proprio in virtù di questa disponibilità possono verificarsi episodi di vera e propria sottrazione di denaro di pertinenza dell’ente pubblico, con esiti gravissimi per le casse di Comuni ed enti locali, a cui sono state sottratte le tasse pagate dai cittadini lasciando delle voragini di bilancio difficilmente recuperabili in tempi brevi, e comunque sempre con aggravi per la collettività sia in termini di riequilibrio di bilancio, sia in termini di riduzione conseguente dei servizi erogati.
Con l’emendamento approvato al decreto Milleproroghe si stabilisce che per la riscossione di tutte le entrate a qualunque titolo degli enti locali, riscosse mediante circuiti di affidabilità comprovata dall’amministrazione finanziaria, le società di riscossione siano tenute a versare all’ente locale i tributi nell’arco della stessa giornata in cui li ricevono dai cittadini e che il versamento avvenga su un conto corrente dedicato intestato direttamente al Comune (o all’ente locale) destinatario. Inoltre si richiede che le società si dotino di un sistema di garanzia collettiva che garantisca – in caso di frode – un immediato risarcimento delle amministrazioni vittime delle mancate entrate tributarie.
In questo modo viene eliminata in radice la stessa possibilità di improprie utilizzazioni di denaro pubblico, con un sistema certo e immediato di disponibilità per l’ente pubblico titolare delle entrate che garantisce massima celerità e trasparenza nel servizio di riscossione. E, ovviamente, un meccanismo di questo tipo, assicurando la certezza delle entrate degli enti locali, finisce per tutelare allo stesso tempo i contribuenti in quanto automaticamente è esclusa la stessa possibilità di una sottrazione illecita di risorse della collettività.
L’adesione a questo sistema è per ora facoltativa e a discrezione dei singoli enti locali. Se divenisse – anche con il vostro contributo – una pratica virtuosa sarebbe senz’altro possibile proporne una stabilizzazione e l’obbligatorietà.