“E’ evidente che quanto avvenuto a Moena porta a cancellare sostanzialmente i princìpi del diritto naturale nonché fatti storicamente accertabili come la nascita avvenuta a suo tempo delle bambine da un padre e da una madre”.
“Le sentenze che ineriscono il cambio di sesso non possono avere effetti retroattivi: il governo intervenga affinché il Comune di Moena cancelli un atto illegittimo in base al quale due figlie risulterebbero avere due madri a seguito del cambio di sesso del padre”. Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, leader di ‘Idea’, che ha presentato un’interrogazione al ministro degli Interni e al ministro per la Famiglia su un caso verificatosi nel Comune di Moena, in provincia di Trento. “L’avvocatura dello Stato di Trento – si legge nell’interrogazione di Quagliariello – ha risposto a una richiesta avanzata dal Comune di Moena dando parere positivo alla ‘piena esecuzione’ di una sentenza con cui il Tribunale civile di Trento ha accolto la domanda di cambiamento di sesso e di nome proposto da un cittadino, con i conseguenti effetti anche sugli atti di nascita delle figlie dello stesso richiedente”. “Secondo l’avvocatura – spiega il senatore di ‘Idea’ – il Comune avrebbe l’obbligo di conformarsi alla sentenza, facendo risultare nel certificato di nascita delle due figlie non più un padre, che con sentenza è stato riconosciuto aver cambiato sesso nel 2018, ma due madri. E invece le norme in materia stabiliscono che le sentenze che riconoscono il cambiamento di sesso non hanno effetto retroattivo. E’ evidente che quanto avvenuto a Moena porta a cancellare sostanzialmente i princìpi del diritto naturale nonché fatti storicamente accertabili come la nascita avvenuta a suo tempo delle bambine da un padre e da una madre. Per questo – conclude Quagliariello – ho chiesto al ministro dell’Interno e al ministro della Famiglia di intervenire con urgenza affinché il Comune cancelli in autotutela un provvedimento chiaramente illegittimo”.