

“Fin qui, per rispetto nei confronti delle vicende di casa altrui, mi sono astenuto da qualsiasi dichiarazione relativa alle primarie del Pd. Poiché però si tratta di un fatto pubblicamente rilevante, alla luce degli eventi delle ultime ore alcune considerazioni si impongono”.
Lo dichiara il senatore Gaetano Quagliariello, presidente di IDEA. “Siamo infatti passati – prosegue – da un’ostentazione di efficienza tale da eguagliare le prestazioni del Viminale, per cui nel corso della giornata di domenica venivano fornite quasi in tempo reale cifre sull’affluenza specificate fino alla singola unità, a una situazione in cui, a due giorni dalla consultazione, si rinvia a domani (quando i giorni saranno tre) per la diffusione dei risultati ufficiali, e comunque uno dei candidati afferma di essere in possesso di cifre sensibilmente diverse da quelle in circolazione.
Concordo anch’io sull’importanza della democraticità e della partecipazione, ma proprio per rispetto di chi partecipa non è forse il momento di riconoscere che le primarie hanno un senso se regolate per legge? E se sì, perché non iniziare subito ad affrontare il problema in Parlamento a partire dalle proposte che già ci sono, magari inserendo le norme sulle primarie nell’auspicabile riforma della legge elettorale? Le primarie non possono essere obbligatorie, ma se si decide di farle ciò deve avvenire secondo tutti i crismi di una legge. Il mio ddl è depositato da due anni, se qualcuno vuole discuterne – conclude Quagliariello – batta un colpo”.