Botta e risposta tra il presidente dell’INPS Tito Boeri e l’onorevole Carlo Giovanardi (IDEA- popolo e libertà) in seguito all’articolo firmato dall’ex parlamentare e pubblicato su l’Occidentale dal titolo “Il presidente dell’INPS e suoi veri privilegi” in seguito alla dichiarazione di Boeri sugli oneri figurativi spettanti ai parlamentari (in aggiunta ai vitalizi c’è un’altro tipo di privilegio: gli oneri figurativi).
“Il prof. Boeri, per il periodo di aspettativa per il suo mandato come presidente dell’INPS, mantiene regolarmente il suo posto di lavoro presso l’Università Bocconi e, per quanto riguarda la copertura previdenziale, l’INPS versa la contribuzione in gestione separata sull’indennità che lui percepisce come presidente INPS. Quindi il versamento contributivo dell’Inps è legato al lavoro svolto dal Prof. Boeri presso l’Istituto” si legge nella risposta inviata dalla portavoce del presidente dell’Inps.
“Inoltre – si legge – l’Università Bocconi, ente privato, versa volontariamente, per tutto il periodo di aspettativa del presidente Boeri, la quota datoriale di contributi effettivi, calcolati sulla retribuzione che il prof. Boeri avrebbe percepito dall’Università Bocconi se avesse continuato a fare il professore anziché accettare l’incarico all’INPS. Il prof. Boeri versa di tasca propria solo la quota di contribuzione a carico del lavoratore (9%)”.
Di qui il chiarimento riguardo alla possibilità che tali oneri spettino all’INPS e non all’Università. “L’Università Bocconi versa volontariamente questa contribuzione al prof. Boeri in virtù di una loro policy interna che prevede questo tipo di trattamento previdenziale nel caso in cui un professore dell’Università ricopra un incarico presso un ente, senza però avere un rapporto di lavoro subordinato presso l’amministrazione in cui va a prestare servizio (come nel caso del prof. Boeri, che con l’INPS ha un incarico senza vincolo di subordinazione)”.
“Apprendiamo che mentre l’Inps versa la contribuzione datoriale in gestione separata sull’indennità che il prof. Boeri percepisce come Presidente Inps (103.000 Euro lordi), l’aspettativa del professore dall’Università Bocconi è a carico della stessa Università che graziosamente paga i contributi non figurativi ma in termini reali per il prestigio che la nomina governativa reca all’Università, oneri evidentemente molto elevati visto che il trattamento economico del prof. Boeri alla Bocconi, come ha spiegato la cortese portavoce, è superiore ai 103.000 Euro lordi percepiti come Presidente dell’Inps, mentre l’art. 13 della Legge 382/80, prevede che sia l’Ente nel quale il professore universitario viene nominato a farsi carico degli oneri previdenziali” si legge nella replica di Giovanardi.
“Poiché avere un montante contributivo ragguagliato alla retribuzione effettiva e non alla contribuzione figurativa è assolutamente vantaggioso in termini economici per il beneficiato, devo dire di essere un po’ invidioso della policy interna della Bocconi – continua – Non mi risulta infatti che esistano altri casi di datori di lavoro che considerino così “pregevole” che un loro dipendente sia stato eletto parlamentare o nominato dalla politica Presidente di un Ente, con obbligo di aspettativa, al punto di pagargli di tasca propria i contributi: fortuna che non è mai capitato a chi, come per esempio il sottoscritto, è stato più volte Ministro, Sottosegretario di Stato e Vice Presidente della Camera dei Deputati”.
“Viene anche confermato dalla gentile portavoce – prosegue – che al momento del pensionamento il prof. Boeri potrà accumulare i versamenti Bocconi con quelli della gestione separata a carico dell’Inps: se non saranno due pensioni sarà comunque il cumulo di due diversi versamenti liquidati in una sola pensione!”.
“Ammesso e non concesso che siano veri quelli che il prof. Boeri denuncia come “privilegi” dei parlamentari – conclude Giovanardi – mi viene in mente la famosa frase evangelica che potrebbe essere trasformata così: “Chi di privilegio ferisce di privilegio perisce”.