“Votando SI la Lombardia avrà maggiore autonomia, simile a quella delle regioni a statuto speciale, garantendo ai cittadini più servizi e meno tasse, con la possibilità di intervenire, tra gli altri, sul bollo auto, sul ticket sanitario, sull’addizionale regionale IRPEF e sull’IRAP alle imprese”.Così la senatrice Maria Ida Germontani, presidente del Comitato per il SI all’Autonomia della Lombardia e componente della segreteria Nazionale di Idea Popolo e Libertà, ha annunciato i temi al centro di un incontro con la stampa in programma a Milano oggi, dalle 11, presso l’Hotel Ascot. Intervengono, oltre a Germontani, Gaetano Quagliariello, presidente Idea, Alessandro Cornali, coordinatore provinciale Idea di Milano e Patrizia Falsitta, coordinatrice regionale di Idea Lombardia. “La Lombardia e i lombardi votando SI al Referendum potranno dare un esempio positivo a tutto il Paese, in particolare alle Regioni del Sud. Idea Popolo e Libertà ha abbracciato da subito questa battaglia come occasione unica per rilanciare la riforma delle autonomie anche a livello nazionale” ha aggiunto Germontani.
Per il presidente di Idea, il senatore e ex ministro delle Riforme Gaetano Quagliariello, i referendum consultivi regionali del 22 ottobre in Lombardia e Veneto “sono importanti perché i rapporti tra Stato e Regioni vanno rimodellati. L’autonomia può essere una soluzione che vale per tutta l’Italia e questa non è la soluzione catalana me è esattamente l’opposto. Si tratta finalmente di dare attuazione alla Costituzione, non certo di forzarla facendo maturare scelte indipendentiste. Questo è un punto di inizio per dare una soluzione a tutto il Paese”. Lo ha detto in una conferenza stampa a Milano. “Io mi auguro altri referendum ma soprattutto una riforma che possa coinvolgere tutta l’Italia. Non a caso una settimana dopo il referendum in Lombardia e Veneto, che sono sicuro sarà un successo, faremo un grande convegno a Napoli con le Regioni meridionali perché il regionalismo differenziato è una soluzione per tutta quanta l’Italia. Non tutte le Regioni hanno bisogno della stessa cosa, questo vuol dire autonomia” ha aggiunto l’ex ministro. “Soprattutto mi riferisco – ha continuato – alla necessità di dare piena attuazione all’articolo 116 e al regionalismo differenziato. Per quale motivo la Corte costituzionale ha cambiato idea sul referendum alla terza sentenza dopo avere detto due volte che non si può fare? Perché in realtà quell’articolo era rimasto disatteso. Regionalismo differenziato vuol dire che, tenendo conto del bilancio dello Stato, c’è da parte di alcune regioni la possibilità di avere più competenze e magari di spendere un po’ meno, da parte di altre c’è invece bisogno di un contesto per cui lo Stato deve intervenire di più”. “Cosa dobbiamo dare alle regioni del Sud? Sicurezza, garanzia nei confronti della criminalità organizzata e soprattutto di infrastrutture sia materiali sia immateriali come l’accesso alla rete Web. Qui parliamo di banda larga, ma ci sono zone del Sud dove non si riesce neanche a chiamare con il telefonino. Cerchieremo di assumere questo referendum non come qualcosa di corporativo, ma come qualcosa che parta da lombardia e Veneto per creare un movimento nazionale che possa rivedere e dare attuazione alla Costituzione, anzitutto all’articolo 116” ha concluso Quagliariello.